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I Video Podcast: la nuova frontiera del racconto (e della seduzione mediatica)


C’erano una volta le televendite anni ’80, i telefilm anni ’90 e le maratone di fiction domenicali. Oggi, secondo i dati di Google Trends, le ricerche di podcast in Italia sono quattro volte superiori rispetto a quelle di telefilm.
Un dato che non solo fa riflettere, ma conferma una verità sotto gli occhi di tutti: il podcast è il nuovo salotto, il nuovo palco, il nuovo confessionale.
Ma non parliamo solo di audio. Il video podcast è il formato che sta conquistando il pubblico: un mix di voce, immagine, ritmo e presenza. È come se la radio avesse finalmente trovato il suo specchio.
🎬 Perché il video podcast funziona?
• È diretto: lo speaker guarda in camera, parla a te. Non c’è filtro, non c’è montaggio da fiction. C’è verità.
• È intimo: anche se lo guardi su uno schermo, sembra di essere lì. In salotto, in macchina, in cucina.
• È versatile: può essere informativo, ironico, poetico, provocatorio. Può durare 3 minuti o 3 ore.
• È economico: rispetto a una produzione televisiva, un podcast video è agile, snello, ma può avere un impatto enorme.
📈 Un’opportunità per chi comunica
Che tu sia un’azienda, un artista, un ente pubblico o un regista (ciao, sono io 👋), il video podcast è uno strumento potentissimo per:
• Raccontare storie: personali, collettive, di prodotto, di territorio.
• Creare community: chi ascolta podcast tende a essere più fedele, più coinvolto, più attivo.
• Educare e ispirare: il formato si presta a contenuti di valore, non solo intrattenimento.
• Vendere senza vendere: perché quando racconti bene, non devi convincere. Devi solo far venire voglia.
🧠 E poi c’è l’AI…
Sì, anche l’intelligenza artificiale entra in gioco: nella scrittura, nel montaggio, nella distribuzione. Ma il cuore resta umano. Resta nella voce, nello sguardo, nella scelta di cosa dire e come dirlo.
🌍 Il podcast come territorio
Nel mio lavoro, uso immagini in movimento, suoni e musica per raccontare storie. E il podcast video è diventato uno dei miei strumenti preferiti.
Perché è territorio narrativo: un luogo dove si incontrano autenticità, creatività e strategia.
E dove si può parlare di tutto: dal brodetto alla Sambenedettese alla transizione ecologica, passando per la cultura pop e le visioni del futuro.

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